Il gol olimpico

Prima pubblicazione: 11 settembre 2016. Ultima modifica: 5 gennaio 2017 (classifica in fondo all’articolo).

Gol olímpico: così viene chiamato, in tutto il Sudamerica, un gol segnato da calcio d’angolo diretto. Ma come nasce, chi l’ha fatto per primo e perché viene chiamato in questo modo? Facciamo un passo indietro.

Agli albori del calcio, segnare direttamente dalla bandierina non era permesso: fu solo nel 1924 che l’International Football Association Board (IFAB), con una modifica all’articolo 11 del regolamento del gioco, lo rese possibile. Il primo gol da calcio d’angolo dopo l’introduzione della nuova regola fu segnato il 2 ottobre 1924 dall’argentino Cesáreo Onzari, in un’amichevole vinta per 2-1 contro l’Uruguay che si era da poco laureato campione olimpico a Parigi. Per questo motivo fu chiamato “gol olimpico”, nome che si è tramandato fino ad oggi.

 

Onzari gol olimpico

Il primo gol olimpico della storia.

 

Purtroppo il calcio ha sempre tenuto poco il conto delle proprie statistiche, a contrario degli sport americani. Solo negli ultimi anni, con la nascita di Opta, si è cominciato ad invertire la tendenza. Sapere quanti gol abbia segnato su punizione Mario Corso nell’arco della sua carriera, però, è quasi impossibile: sappiamo solo che era uno specialista dei calci piazzati e che tirava le punizioni “a foglia morta”. Lo stesso vale per i gol da calcio d’angolo: non esistono purtroppo delle statistiche ufficiali, e per sapere chi ne abbia segnati di più bisogna avventurarsi in lunghe ricerche nel web (e soprattutto incrociare i dati fra più siti). Quest’articolo non ha dunque alcuna pretesa di completezza, ma intendo narrarvi alcuni aneddoti sui gol olimpici e alla fine vi proporrò i risultati delle mie ricerche su quali giocatori ne abbiano realizzati di più nell’arco della loro carriera.

Il record per il maggior numero di gol segnati da calcio d’angolo diretto dovrebbe appartenere all’attaccante turco Şükrü Gülesin, che segnò la bellezza di 32 gol dalla bandierina nell’arco della propria carriera. Quella di Şükrü Gülesin è una storia unica, che meriterebbe un articolo a parte; in Turchia fu un’autentica leggenda: fu quattro volte capocannoniere dell’Istanbul Football League negli anni ’40, quando la Turchia non aveva ancora un campionato nazionale e quello della regione di Istanbul era il torneo più importante del paese, e segnò un totale di 226 gol in carriera, buona parte dei quali con la maglia del Beşiktaş. Ma l’attaccante turco giocò anche in Italia per tre stagioni: erano gli anni in cui le squadre più ricche del campionato si imbottivano di campioni scandinavi, principalmente svedesi e danesi (basti pensare a Gren, Nordahl e Liedholm al Milan, il mitico trio Gre-No-Li); le squadre meno ricche, tendenzialmente quelle del centro-sud, dovettero dunque puntare su mercati alternativi per scovare talenti stranieri. Fu così che Şükrü Gülesin arrivò al Palermo nel 1950. In Italia viene ricordato come un attaccante che nonostante la stazza imponente (191 cm per quasi 100 kg di peso) era restio a mettere la gamba nei contrasti e spesso si buttava a terra ancor prima che arrivasse il difensore avversario! Il suo bottino in serie A resta comunque di tutto rispetto: nell’arco di tre stagioni, due al Palermo e una alla Lazio, totalizzò 79 presenze e 36 gol.

Un altro specialista della giocata fu Massimo Palanca, recordman italiano con 13 gol segnati dalla bandierina, tutti col mancino. Tra i suoi soprannomi dell’epoca troviamo Piedino d’oro e Piedino di fata, per via del fatto che portava il numero 37 di scarpe. Palanca fu un simbolo del Catanzaro negli anni ’70 e ’80, in un’epoca in cui la squadra calabrese faceva spesso capolino anche in serie A. I suoi gol olimpici sfruttavano la complicità di Claudio Ranieri (proprio lui, l’allenatore che ha vinto la Premier League col Leicester), che saltellava sulla linea di porta per oscurare la visuale al portiere avversario, favorendo le magie balistiche del compagno. Palanca vinse due volte la classifica marcatori in serie C1 (nel 1974 e nel 1987) e una volta in serie B (1978), ma fu anche vicecapocannoniere in serie A nella stagione 1980-81, dietro soltanto a Roberto Pruzzo. Il momento più alto della sua carriera, e forse di tutta la storia del Catanzaro, fu la vittoria per 3-1 contro la Roma all’Olimpico, nel 1979: Palanca segnò tutti e tre i gol dei calabresi, uno dei quali – inutile dirlo – fu direttamente da calcio d’angolo!

Charlie Tully veniva invece dall’Irlanda del Nord, ma passò gran parte della carriera in Scozia, dove divenne una bandiera del Celtic Glasgow negli anni ’50. Realizzò 11 gol olimpici nel corso degli anni; l’episodio più curioso risale al 1953: in una partita di Coppa di Scozia contro il Falkirk fece gol direttamente dalla bandierina. Nonostante non fosse la prima volta che Tully segnava da calcio d’angolo (anzi, l’anno prima aveva fatto un gol olimpico addirittura in nazionale contro l’Inghilterra), l’arbitro ritenne che per segnare da lì avesse posizionato la palla al di fuori della lunetta, quindi annullò il gol e fece ripetere il corner. Tully, senza scomporsi, ripeté la battuta segnando di nuovo!

Un’altra storia curiosa viene dalla Colombia; nel Deportivo Cali degli anni ’70 militavano addirittura due specialisti del gol olimpico: Juan Ernesto “Cococho” Álvarez ed Ángel María “Ñato” Torres, che segnarono rispettivamente 9 e 5 gol da calcio d’angolo nell’arco delle rispettive carriere. I due compagni di squadra si intrattenevano spesso alla fine degli allenamenti per sfidarsi nei tiri dalla bandierina. Il “Cococho” Álvarez, nel 1976, riuscì addirittura nell’impresa di segnare due gol olimpici nella stessa partita, in campionato contro il Deportivo Cúcuta. Un’altra volta, in un incontro di Copa Libertadores del 1979 vinto per 3-2 contro il Quilmes, Álvarez e Torres segnarono un gol dalla bandierina a testa!

La prima doppietta da calcio d’angolo risale però a trent’anni prima: fu realizzata il 5 ottobre 1946 dal brasiliano Ary Mantovani. Il 22enne attaccante del Palmeiras segnò quel giorno due gol olimpici in una partita del campionato paulista vinta per 6-2 contro la Portuguesa Santista. Curiosamente, Mantovani si ritirò a soli 24 anni non in seguito ad un grave infortunio, ma per aiutare i genitori nella gestione dell’hotel di famiglia nella sua città natale, Águas de Lindóia.

Il colombiano Marcos Coll ha segnato quello che resta probabilmente il gol olimpico più importante di tutti, l’unico segnato ad un Mondiale di calcio: era il 1962, nel pareggio per 4-4 contro l’Unione Sovietica. Il portiere beffato era nientepopodimeno che il Ragno Nero Lev Yashin, considerato il portiere più forte del Novecento!

Jorge Comas di gol olimpici ne segnò tre, ma tra i portieri beffati ci sono ben due campioni del mondo! Nel 1988 Comas giocava nel Boca Juniors, e il 14 gennaio segnò un gol olimpico nel pareggio per 2-2 contro il Racing Avellaneda. Il portiere avversario era Ubaldo Fillol, titolare nell’Argentina campione del mondo 1978. Il 23 febbraio, appena un mese dopo, Comas segnò un altro gol olimpico nel Superclásico vinto per 2-1 contro il River Plate. E il portiere dei Millonarios era Nery Pumpido, titolare nell’Argentina campione del mondo 1986! Entrambi i gol, peraltro, furono segnati al 43′ del primo tempo, battuti dal lato destro dell’attacco del Boca, costringendo in entrambi i casi i due portieri campioni del mondo a scontrarsi goffamente contro il palo!

Se parliamo di occasioni speciali, però, è impossibile non menzionare l’argentino Francisco Aníbal Cibeyra, che negli anni ’70 giocava nell’Emelec di Guayaquil, una delle squadre più blasonate dell’Ecuador. Nel 1978 realizzò tre gol olimpici in altrettanti derby consecutivi contro i rivali del Barcelona di Guayaquil! Cibeyra viene ricordato ancora oggi in Ecuador come El Loco de los goles olímpicos.

Se Cibeyra si esaltava nei derby cittadini, c’è un giocatore che ha addirittura segnato tre gol olimpici nel giro di quattro partite! Si tratta di Daniel Aricó, argentino del Rosario Central, che nel 1973 segnò dalla bandierina alla prima, alla terza ed alla quarta giornata del campionato! Quello del 1973 resta uno degli unici quattro scudetti vinti dal Rosario Central nella sua storia, e fu conquistato anche grazie alle prodezze di Aricó.

Ma dopo tanti aneddoti sudamericani è tempo di tornare in Europa, per scoprire che è possibile segnare la bellezza di sette gol da calcio d’angolo nell’arco di una sola stagione! L’impresa è riuscita a Vasilis Hatzipanagis dell’Iraklis durante il campionato greco 1982-83.

Il tedesco Bernd Nickel, bandiera dell’Eintracht Francoforte negli anni ’70, realizzò quattro gol olimpici, uno per ciascuno dei quattro angoli del vecchio Waldstadion. Il primo dei quattro, nel 1975, lo segnò in una storica goleada per 6-0 contro il Bayern Monaco, calciandolo dal lato sinistro dell’attacco dell’Eintracht utilizzando l’esterno del suo piede mancino! Il portiere bavarese era il leggendario Sepp Maier, che con la nazionale tedesca aveva vinto l’Europeo 1972 ed il Mondiale 1974. Ma ormai abbiamo già imparato che essere dei grandi portieri non mette al riparo dall’onta di subire un gol olimpico!

Ma veniamo ora a tempi più recenti. È il 21 gennaio 2012 e siamo in Irlanda del Nord, nella partita di campionato fra Coleraine e Glenavon: il vento è molto forte e rende le traiettorie del pallone imprevedibili, specie nei lanci lunghi e nei calci piazzati. I padroni di casa del Coleraine si impongono infine per 3-1 anche grazie alla doppietta di Paul Owens, che segna due gol praticamente identici da calcio d’angolo! Non solo: cercando di sfruttare il vento a favore nel finale di partita prova a realizzare addirittura una tripletta di gol olimpici, impresa che finora non è mai riuscita a nessuno nel calcio professionistico, ma il portiere del Glenavon ormai se l’aspetta e la terza volta non si fa più cogliere impreparato!

 

 

Ecco la classifica dei giocatori che hanno segnato più gol olimpici in carriera, stando ai risultati delle mie ricerche personali:

32 Şükrü Gülesin
18 Mustafa Denizli
13 Ali Zgouzi
13 Massimo Palanca
12 Víctor Legrotaglie
11 Charlie Tully
10 Rogelio Sosa
9 Juan Ernesto “Cococho” Álvarez
9 Dejan Petković
8+ Vasilis Hatzipanagis
5 Álvaro Recoba
5 Ángel María “Ñato” Torres

Fra i giocatori di fama internazionale che ne hanno segnati almeno due in carriera troviamo anche Garrincha (4), Léo Júnior, Dragan Stojković, Mario Basler e Juan Román Riquelme (3).